Skip to main content

Baci da mamma

Livia scese dall'autobus con aria visibilmente frastornata, troppo trambusto a quell'ora troppa gente a giro, troppe telefonate, doveva dare più ordine alla sua vita... ( ma come si fà a fare ordine nella propria vita con questa amarezza addosso... fatti del genere la vita la sconvolgono proprio) pensò fra sé e sé, ricordando il brusco risveglio con la telefonata della sua collega che le raccontò il fatto increscioso, sconvolgente che era accaduto giorni prima. Una ragazzina, una piccola grande donna che aveva tentato il suicidio!! Dio mio ... è terribile!! Poi la telefonata di sua madre, sempre più fuori di testa con la raffiche di stramberie che le diceva, senza darle un momento per replicare ... poi il postino che le aveva portato lo strano biglietto ... sempre di sua madre, che le chiedeva ... anzi le ordinava di recarsi urgentemente alla pensione albergo "Giuditta" ... poi la corsa per uscire e correre alla pensione ...

Lì l'aveva accolta un signore sulla settantina, vestito di tutto punto con un cravattino che assomigliava tanto ... a ... ( ma non le veniva in mente a chi) con quei suoi buffi baffetti … faccia da brava persona … una persona che si notava ma stranamente allo stesso tempo non destava motivo di attenzione: 

- Buongiorno Signorina - l’accolse con un sorriso l’uomo- come posso aiutarla?

- Buongiorno a lei, mi hanno detto che lei ha qualcosa per me, le risulta?

- E' per caso la Signorina Livia?

Le cose erano due ... o quel tipo non aveva troppi clienti ... o sua madre l'aveva descrita dettagliatamente ... ma conoscendola ... a seconda ipotesi era quella giusta:

- In persona ! - rispose pronta, con aria divertita. 

L'uomo da sotto il banco della reception tirò fuori una busta, gliela porse ... salutandola in tutta fretta ... Livia a sua voltà salutò l'uomo e se ne andò.

Dirigendosi verso il suo studio, dette una lettura veloce a quel biglietto. Certo - pensava - poteva dirmelo per telefono, ma mia madre è mia madre, unica al mondo ... e per fortuna".

Lei e la madre erano amiche da sempre, ma ad un certo punto della vita, dopo che suo padre venne a mancare, la madre aveva avuto una depressione.. normale in certi casi, e lei all'epoca era sicura che si sarebbe ripresa presto, ma quella sicurezza venne meno, quando si accorse che la madre aveva questi periodi di stramberie più frequenti, non gravi ma comunque preoccupanti. 

Inoltre con il suo allontamento dalla casa di famiglia, si era concentrata più alla sua carriera, lasciando sua madre un po' più a se stessa ... forse dovevo restare con lei ... e presa in questa altalena di riflessioni e sensi di colpa giunse al suo studio ...  e sedendosi alla scrivania, prestò attenzione a quel biglietto.

Non credeva ai suoi occhi: Mamma! Ancora con questi indovinelli! Nel biglietto, infatti, una serie di numeri allineati come tanti soldatini in fila ... questo strano modo di comunicare le faceva ricordare quando da bambina sua madre per dirle qualsiasi cosa usava il metodo binario, ma ora era adulta e avrebbe voluto un rapporto diverso con sua madre.

Sospirò pazientemente decifrando il messaggio: 01010101 01101110 00100000 01100110 01100001 01110100 01110100 01101111 00100000 01100111 01110010 01100001 01110110 01100101 00100000 01100001 01101100 01101100 00100111 01100001 01110000 01110000 01100001 01110010 01100101 01101110 01111010 01100001 00100000 01110011 01110100 01110010 01100001 01101110 01101111 00100000 01110011 01110100 01100001 00100000 01110000 01100101 01110010 00100000 01100001 01110010 01110010 01101001 01110110 01100001 01110010 01100101 00100000 01100001 01101001 00100000 01110100 01110101 01101111 01101001 00100000 01101111 01100011 01100011 01101000 01101001 00101110 00100000 01010100 01101001 00100000 01100010 01100001 01100011 01101001 01101111 00100000 01100101 00100000 01110100 01101001 00100000 01100001 01100010 01100010 01110010 01100001 01100011 01100011 01101001 01101111 00100000 01101101 01100001 01101101 01101101 01100001 (soluzione: Un fatto grave all'apparenza strano sta per arrivare ai tuoi occhi. Ti bacio e ti abbraccio mamma) sorrise all'ennesima stranezza materna, apprezzando però quella frase finale affettuosa che mai le faceva mancare, ma non poteva telefonarle e dimenticare la mole di lavoro accumulata davanti a sé. Il caso Vanessa era di particolare importanza, quindi decise di andare a parlare con due sue colleghe per avere più informazioni e dettagli. Una miriade di domande l'assillavano, mentre le colleghe le fecero un quadro più generale del fatto...
Come può una creatura così giovane decidere di suicidarsi ? Cosa era accaduto? I genitori come hanno reagito? E i compagni? Oramai queste domande non facevano che premere nella mente impedendole di ascoltare chiunque le parlasse:

       - Livia ma mi stai ascoltando? - La voce di una delle due colleghe voce la riportarono alla realtà: - si si scusami stavo riflettendo su quanto mi stavi raccontand.. ma dimmi quale collega dei nostri si occupa di questo caso?

- Mi pare se ne sia occupato, il Dr. Cardelli, ma prima di partire per le terme, però puoi sentire in direzione, vuoi occupartene tu?

- Sì, avrei proprio desiderio di occuparmene, vado in direzione e m'informo, ciao per ora.

In direzione non vi era anima viva, sempre così quando uno ha bisogno ... lasciò un biglietto con il suo numero di telefono e una breve sintesi della motivazione della sua richiesta, e lasciandolo in bella vita sullo scrittoio se ne tornò nel suo studio. Dove continuò lavorare ad altre cose ma sempre restando con la mente un po' ... a Vanessa ... un po' a sua madre ... fino a tarda serata. Ormai erano diventati pensieri fissi, giovani ... e famiglia, tematiche troppo importanti per essere lasciati in sospeso.